Guida al miglior isolante termico per le pareti interne della casa

Un buon isolante termico non solo migliora la qualità della vita domestica ma ha un impatto davvero non indifferente sul budget della famiglia. Quanti di noi sanno che una casa mal coibentata fa spendere anche il 30 – 40% in più in elettricità e gas?

Di certo sappiamo tutti molto bene quanto sia importante isolare a dovere la casa per evitare che l’ambiente sia soggetto ai capricci del clima, diventando un forno in estate e una ghiacciaia in inverno, con tutti i problemi annessi del caso, come infiltrazioni, spifferi, condensa e muffa…

Consideriamo, poi, che un buon cappotto termico interno, se progettato nel modo corretto ed eseguito con materiali idonei, ci permetterà di accedere ai bonus fiscali e quindi a uno sconto irpef pari al 65% dell’importo speso per l’opera, con un tetto massimo di spesa pari a 96.000 euro.

Inoltre un rivestimento delle pareti interne con materiale termoisolante si traduce anche in un miglioramento dell’isolamento acustico, e quindi a un’ulteriore miglioramento della qualità di vita e del comfort. Soprattutto in caso di abitazioni situate in centro città, grandi condomini, zone trafficate o aree fortemente turistiche, l’isolamento acustico renderà la casa molto più silenziosa e ci libereremo per sempre dei fastidi dei rumori esterni o del vicinato.

Benefici di un buon isolamento termico

I due aspetti fondamentali da considerare quando parliamo di isolamento sono la dispersione di calore e l’efficienza energetica.

Affinché il lavoro dia davvero i risultati sperati sarà determinante la scelta dei materiali, il loro spessore e una mano davvero esperta che sappia svolgere nel modo corretto il suo lavoro.

  • Eliminare infiltrazioni e dispersioni
  • Le pareti sane creano un ambiente sano in cui vivere
  • Ridurre i costi delle bollette
  • Aumentare il valore della casa
  • Avere una temperatura media più stabile, senza picchi invivibili nelle stagioni dell’anno più calde o più fredde

Tipi di isolanti termici

I materiali termoisolanti possono essere suddivisi in 3 grandi gruppi:

  • Sintetici: poliestere, polistirene, poliuretano, polietilene, schiume
  • Minerali: lana di vetro, lana di roccia, argilla espansa, perlite espansa, vermiculite espansa, feltri
  • Vegetali: fibra di legno, fibra di legno mineralizzato, fibra di cellulosa, fibra di canapa, fibra di lino, sughero

In base alle caratteristiche uniche della proprietà, l’area da isolare potrà avere esigenze termiche diverse e sarà pertanto più indicato un certo tipo di materiale piuttosto che un altro.

Isolanti sintetici

Isolanti-sintetici

Molto diffusi, dal basso prezzo, offrono un ottimo isolamento termico, sono facili da mettere in posa e resistono efficacemente sia ad acqua che all’umidità.

Sono materiali che resistono nel tempo, che mantengono inalterate le loro caratteristiche coibenti fino anche 50 anni, perdendo gradualmente le proprietà isolanti a causa degli agenti esterni, dell’ambiente, o da ragioni legati all’integrità strutturale.

Devono essere trattati per resistere alle fiamme poiché, come tutti i materiali sintetici, anche questi derivano per la maggior parte dal petrolio.

Alcuni materiali sintetici, come gli espansi, potrebbero rilasciare nell’ambiente sostanze chimiche potenzialmente nocive pertanto sarà necessario un abbigliamento adeguato e una buona ventilazione dei locali in cui sono stati montati.

Altri materiali, come la grafite, hanno invece bisogno di protezione speciale perché particolarmente sensibili alle condizioni ambientali (calore, luce diretta del sole, ecc…).

Gli isolanti sintetici sono eccellenti per isolare tetti e facciate ma possono essere sfruttati anche per coperture e mansarde, in stato variabile di schiuma o pannello a seconda del tipo di superficie da ricoprire (es. pareti o intercapedini).

Isolanti vegetali

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Sono materiali interamente naturali a cui non viene aggiunto nessun tipo di additivo chimico durante la produzione. Sono facili da installare, hanno una buona efficienza, sono a bassissimo impatto energetico senza contare che possono venire riciclati e sono anche biodegradabili.

Non hanno elementi tossici o pericolosi per la salute dell’uomo e per la salubrità dell’ambiente in cui vengono montati, fornendo un’ottima scelta per chi cerca soluzioni di tipo ecocompatibile, senza contare che hanno un elevato potere isolante sia per quanto riguarda l’isolamento termico che quello acustico.

Soprattutto, sono materiali altamente traspiranti, non suscettibili all’umidità e generalmente molto durevoli nel tempo.

Il neo, come tutti i materiali green, è il prezzo che è più elevato rispetto ai materiali sintetici e pertanto meno diffusi. Infine, un altro piccolo neo legato a questi isolanti è che alcuni di loro richiedono una messa in posa particolare, come la fibra di cellulosa che necessita di un sistema di soffiaggio interno.

Sono molto versatili, possono essere utilizzati per coperture, pareti interne, controsoffitti, pavimenti, mansarde, ideali soprattutto per abitazioni in legno e muratura.

Alcuni di questi materiali, come il sughero, sono anche resistenti alle fiamme dato che tendono a consumarsi e poi a spegnersi senza propagazione. Il sughero è anche inattaccabile da roditori, insetti e acidi e fornisce un buon isolamento acustico, è leggero, elastico e molto sottile pur mantenendo prestazioni elevate.

Fra i feltri naturali troviamo anche alcune fibre animali, come la lana di pecora. Per le loro caratteristiche fisiche, danno il loro meglio quando vengono utilizzati all’interno di pavimenti flottanti, controsoffitti e pareti divisorie.

Isolanti minerali

Isolanti-minerali

Gli isolanti di origine minerale anch’essi realizzati con materie prime naturali e pertanto, come quelli vegetali, sono riciclabili e rinnovabili.

Provengono soprattutto da rocce e sono comuni nell’edilizia perché generalmente offrono alte prestazioni anti-umidità, anti-muffa e anti-incendio. Sono materiali traspiranti e molto durevoli, utilizzati in modo versatile per cappotti, facciate, coperture ma anche per pareti divisorie, controsoffitti, pavimenti e mansarde.

La più comune per le superfici ampie è la lana di roccia, un prodotto di origine vulcanica che offre alte prestazioni di isolamento sia a livello termico che acustico.

Il materiale espanso migliore per riempire le intercapedini, invece, è la perlite: un materiale minerale di buona traspirabilità, efficace nell’isolare termicamente e acusticamente gli ambienti e particolarmente resistente all’umidità.

Per quanto riguarda i feltri, è la lana di vetro la più comune ed apprezzata. È realizzata con vetro riciclato, è ignifuga, resistente all’acqua, all’umidità, ha una resistenza quasi eterna nel tempo e fornisce isolamento termico e acustico di altissimo livello.

Infine uno dei materiali sfusi minerali più utilizzati è l’argilla, ideale per riempire intercapedini o per essere posata in sottopavimenti ma anche in sottotetti non agibili e canne fumarie. Argilla, pomice e vermiculite sono tutti materiali altamente traspiranti, di buona resistenza alla compressione e alle fiamme. Inoltre sono leggeri e permettono quindi di essere sfruttati in sottofondi e riempimenti non pesanti.

Aspetti da valutare per scegliere il giusto isolante termico

Spessore del materiale

Maggiore sarà lo spessore del materiale termoisolante che abbiamo scelto di utilizzare e migliore sarà l’isolamento fornito. Ovviamente, quando possibile, sarebbe sempre meglio optare per spessori importanti, a prescindere dal materiale scelto.

Sfasamento termico

Per “sfasamento termico” si intende il tempo che impiega il calore ad oltrepassare lo strato di materiale arrivando all’interno della casa.

I materiali con un coefficiente di sfasamento termico molto elevato riescono a mantenere il fonte caldo fuori dall’abitazione per quasi tutto il giorno, anche in piena estate.

Zona climatica

In base alla zona climatica in cui è situata l’abitazione sarà preferibile optare per un materiale di un certo sfasamento termico piuttosto che un altro, ad esempio zone molto afose e calde anche nelle ore serali e notturne, non c’è una vera e propria escursione termica da poter sfruttare per arieggiare gli ambienti al calar del sole, pertanto sarà più conveniente puntare a materiali che possano limitare la quantità di calore che arriva all’interno di casa.

Potere traspirante del materiale isolante

Più è traspirante un materiale e migliore sarà la coibentazione dell’ambiente perché ci saranno minori possibilità che si crei la condensa. 

Consigli per la coibentazione di una parete interna

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Capita spesso di trasferirci in case mal isolate termicamente e ce ne accorgiamo nei mesi più freddi e in quelli più caldi dell’anno, quando la stanza diventa gelida (soprattutto se esposta a nord) o in estremamente calda e umida.

In passato le tecniche di costruzione non erano così attente all’isolamento termico e non esistevano neanche le classi energetiche, pertanto gli ambienti erano alla mercé di condizioni atmosferiche e posizione d’affaccio.

In questa sezione approfondiremo alcune tecniche per coibentare in modo efficace una stanza per isolarla, rispettivamente dal freddo e dal caldo eccessivo in modo da ottenere un ambiente gradevole e accogliente durante tutto l’anno.

Isolare una parete esposta a nord

Coibentare l’ambiente con materiali adeguati è l’unico modo per riuscire a contrastare il problema del freddo umido costante tipico delle stanze rivolte a nord, e quindi scarsamente riscaldate dal sole ma continuamente esposte alle intemperie e ai venti freddi.

L’ideale sarebbe intervenire su tutte le pareti interne della casa ma c’è chi sceglie di risparmiare centimetri e di isolare termicamente solo i singoli muri a nord, in particolare quando la casa è di dimensioni già molto ridotte e lo spazio sacrificato diventerebbe eccessivo.

Trovare le pareti fredde è abbastanza facile dato che coincide quasi sempre con la comparsa di macchie di umidità sull’intonaco, tuttavia è consigliabile munirsi di una termocamera che permette di visualizzare in modo preciso la temperatura dei muri e quindi di evidenziare anche eventuali punti di dispersione ben definiti.

Come già anticipato nei paragrafi precedenti, fra i materiali termoisolanti migliori per le pareti interne esposte a nord c’è il sughero: naturale, leggero e di spessore ridotto, isola efficacemente dall’azione del freddo e offre anche un ottimo isolamento acustico che nelle case è sempre molto gradito.

Facilissimo da applicare, si può trovare in formato accoppiato con cartongesso che renderà ancora meno impegnativo il processo di posa dato che ci permette di saltare il lavoro di rasatura passando direttamente alla tinteggiatura dopo una veloce passata di stucco lungo le zone di giuntura.

Isolare dal freddo eccessivo

Può capitare che anche una stanza non esposta a nord sia costantemente più fredda rispetto ad altri ambienti della casa, che disperda più facilmente il calore, o che semplicemente non sia stata coibentata in modo efficace al momento della costruzione.

Purtroppo quando le pareti di una stanza non sono termoisolate in modo efficace il calore continuerà a scappare all’esterno e il freddo a penetrare all’interno, anche se i termosifoni sono in funzione tutto il giorno. Il problema infatti è nell’incapacità di trattenere il calore generato e non tanto della stanza che si scalda meno rapidamente.

I 3 passaggi per eliminare il problema del freddo eccessivo da una stanza, sono:

  1. Il primo intervento da fare è posizionare un pannello termico dietro ai termosifoni per evitare che il calore prodotto venga letteralmente risucchiato all’esterno migliorando la loro conducibilità termica.
  2. Il secondo step dovrà necessariamente essere rivolto all’isolamento termico delle pareti più fredde, meglio se con pannelli in sughero o in polistirolo con spessore da 2 a 4 cm. Entrambe le soluzioni sono eccellenti per riuscire a isolare la stanza eliminando il problema del freddo eccessivo.
  3. Infine dovremo rivolgere l’attenzione agli infissi che potrebbero non essere ben sigillati o ben sigillanti dal freddo, ad esempio infissi in legno senza doppi vetri, molto comuni nelle case vecchie e che non sempre venivano sostituiti nelle ristrutturazioni meno recenti.

Isolare dal caldo eccessivo

Stanze sempre esposte al sole e mansarde sono solo due esempi di ambienti in cui il caldo è tipicamente più elevato di altre zone della casa.

Il caldo eccessivo riesce a rendere la vivibilità di un ambiente davvero difficile, soprattutto se l’abitazione è in città dove in estate il termometro oltrepassa i 40 gradi, ad esempio in grandi città umide come Milano o Bologna.

Se condizionatori e deumidificatori ci aiutano a rinfrescare l’ambiente, è anche vero che il costo (moltiplicato per 3 o 4 mesi di temperature incessanti) sarà molto elevato e che non appena spegneremo il motore, la stanza tornerà in pochissimo tempo molto calda e umida.

Come per il problema della stanza mal coibentata che non trattiene il calore dei termosifoni, le stanze troppo calde non sono in grado di trattenere il fresco creato dal condizionatore e l’unico modo per porre rimedio al problema è intervenendo sul termoisolamento.

I pannelli migliori per realizzare questo tipo di intervento sono quelli in lana di roccia o in poliestere. Entrambe le soluzioni permettono di creare un buon rivestimento interno del perimetro senza incidere troppo sullo spazio “consumato”.

Isolare il tetto dall’interno

Nel caso di ambienti mansardati, al di sotto di un solaio non coibentato, o all’ultimo piano di un palazzo, il problema potrebbe risiedere anche nel cattivo isolamento termico del tetto, in particolare se la costruzione non è recente e quindi vincolata dagli obblighi di legge.

Per porre rimedio al problema potremo realizzare una pannellatura isolante che coibenti efficacemente il tetto sia dal caldo che dal freddo e per farlo potremo usare lana di roccia, lana di vetro, sughero, polistirolo o i famosi e praticissimi pannelli già accoppiati con cartongesso (sughero o lana di roccia).

Questi materiali potranno essere sfruttati sia nei soffitti rasi che nei soffitti con travi a vista. In particolare, in quest’ultimo caso, andremo a inserirli nelle spaziature tra una trave e l’altra fissandoli a un telo plastico in polietilene.

Anche il controsoffitto è un’eccellente soluzione per la coibentazione di un ambiente, soprattutto se utilizziamo i pannelli pre-accoppiati con cartongesso e non abbiamo l’esigenza di mantenere a vista dei dettagli architettonici o le travi della mansarda.