Finalmente lo scorso anno il mio compagno si è deciso e, soffrendo molto il caldo, ha fatto il grande passo: ha fatto installare il climatizzatore. Non essendo una grande amante dell’aria condizionata, non sono stata subito entusiasta, ma è innegabile che i due split dei condizionatori che abbiamo messo in casa siano utili.
Disponibili di mille marche (la nostra scelta è caduta su un modello Riello Caldaie – sì, fanno anche climatizzatori fissi), i condizionatori si possono scegliere secondo diverse classi di efficienza energetica, e la tecnologia consente quasi sempre un buon risparmio energetico. Vediamo insieme le diverse opzioni.
Tipi di condizionatori
Una volta che hai deciso di raffrescare la tua casa, ci sono alcuni fattori da considerare, come la spesa che vuoi sostenere, il tipo di impianto di casa tua e la struttura dell’edificio, la posizione o lo spazio che vuoi rendere più fresco. Le opzioni sono diverse, vediamole insieme.
1. Condizionatori a finestra
Con un impianto di questo tipo si può climatizzare solamente una stanza alla volta, pertanto non è consigliabile se vuoi raffrescare tutta la casa per via dei costi elevati di gestione: spendi meno per una singola unità, ma poi ti perdi il risparmio con la prima bolletta estiva.
È comunque un climatizzatore adatto per appartamenti piccoli, anche se uno dei suoi pregi è che si sposta, volendo, da una stanza all’altra, e può essere rimosso completamente nei mesi freddi.
Questo impianto, non così comune da noi come in altri Paesi, sporge completamente dalla finestra e funziona per effetto di uno scarico di aria calda dalla parte dietro e dai lati, mentre l’impianto di raffreddamento a refrigerante punta verso l’interno.
Il condizionatore a finestra viene montato nel vano di una finestra, quindi ciò comporta qualche disguido: non potrai usarla al 100% sia per l’aria fresca che per la luce all’interno della stanza, e dovrai fare attenzione in caso la tua finestra sia particolarmente vicina al suolo, perché il condizionatore potrebbe essere usato da malintenzionati.
2. Condizionatori centralizzati
Chi ha una casa grande o vuole raffrescare più di una stanza alla volta di solito si orienta sull’aria condizionata, opzione in cui si usano gli stessi condotti che portano l’aria dalla caldaia, piuttosto diffusa in altri paesi del mondo.
Un’unità esterna, composta da un compressore, una serpentina di refrigerante ed una ventola, viene installata fuori dall’edificio e raffresca l’aria, portandola attraverso i condotti progettati fino all’unità interna – che può essere anche più di una – riversandola in casa, e garantendo a chi soffre il caldo un sollievo pressocché immediato.
L’aria circola attraverso questi condotti di alimentazione e ritorno, quella fresca all’interno dell’edificio, quella calda viene trasportata all’indietro tramite il sistema di ritorno e viene dispersa all’esterno da un apposito sistema di scarico.
Vista la complessità di questo sistema, uno degli svantaggi è il costo, poiché necessita di un installatore e di un progetto adeguato.
3. Condizionatori portatili
I condizionatori portatili sono unità autonome di condizionamento dell’aria e, similmente all’impianto a finestra, hanno tutti i componenti contenuti all’interno di una sola apparecchiatura.
Particolarmente usati in situazioni in cui per motivi strutturali o ambientali non sia possibile montare un impianto a finestra, i condizionatori portatili funzionano raffreddando l’aria con una spirale di condensazione contenuta nell’unità, e buttando fuori l’aria calda da un bocchettone di scarico.
Il bocchettone è largo tubo che ricorda un condotto di sfiato e collega il condizionatore alla finestra con un kit ermetico apposito, che viene solitamente venduto assieme all’apparecchio, dirigendo lo scarico all’esterno.
Per la loro struttura, che contiene all’interno sia il refrigerante che lo scarico, questi condizionatori sono più rumorosi di altri tipi, visto che la ventola che deve far evaporare la condensa lavora nello stesso apparecchio.
Questo tipo di macchine non è adatto a raffrescare una stanza di più di 45 mq, e li consigliamo solo se a casa tua è impossibile montare un condizionatore a finestra: a loro vantaggio, dobbiamo dire che questi modelli spesso hanno le ruote e sono leggeri, quindi si trasportano facilmente da una stanza all’altra.
4. Condizionatori a muro
Come i condizionatori a finestra, anche quelli a muro funzionano introducendo aria calda, che poi si esaurisce, e mandando indietro aria fresca nella stanza.
Parimenti, come i condizionatori a finestra e quelli portatili, anche questi modelli sono unità autonome, ma si differenziano dagli impianti a finestra per il fatto che necessitano di una progettazione e perché, in caso tu decida di optare per uno di questi tipi, non ti sarà poi possibile spostarlo una volta montato.
Infatti, per installare il condizionatore a muro si deve forare un muro esterno (cosa, questa, che richiede un intervento altamente qualificato) per montare una ghiera che dovrà reggere il peso dell’elettrodomestico, visto che il muro non sarà abbastanza forte.
Un paio di vantaggi nella scelta di questo modello di condizionatore: per prima cosa, rispetto ad un modello a finestra, potrai ancora avere accesso alla finestra stessa. Inoltre, vista la sigillatura che viene fatta per chiudere il buco nel muro esterno, la resa a livello energetico sarà migliore.
5. Climatizzatori con sistema a split
Sono quelli che vanno decisamente per la maggiore, e sono composti da una unità refrigerante posizionata fuori dalla casa (unità esterna) e una o più unità interne, i cosiddetti “split”, che immettono aria raffrescata all’interno e di solito sono montati in alto sulle pareti.
Questo sistema – contrariamente all’aria condizionata centralizzata che come abbiamo visto usa in altri Stati – non richiede la presenza di condotti dedicati, perché le due unità di cui è composto vengono collegate tra loro tramite apposite canaline che permettono il passaggio della corrente e del refrigerante, e in ogni nuova edificazione ormai esistono le opportune predisposizioni in vista di una futura installazione.
Uno dei vantaggi di questo diffusissimo sistema di condizionamento è quello di poter disporre uno split per aria condizionata in ogni zona che si vuole raffrescare e, visto che tutti vengono forniti col proprio telecomando, sarà semplicissimo accenderli e spegnerli anche se collocati in alto, come succede spesso.
La possibilità di differenziare le temperature in ciascuna zona della casa è un altro aspetto apprezzabile, infatti ciascuno split ha il suo termostato. Spesso è sufficiente attivare la funzione di deumidificazione, per avere comunque un piacevole fresco ma uno sbalzo termico minore, se si viene da un esterno torrido.
6. Climatizzatori senza unità esterna
Pur essendo un tipo di condizionatore che si trova facilmente in spazi tipo gli hotel, le case di riposo o gli ospedali, il sistema senza unità esterna sta prendendo piede anche in certi edifici residenziali, ed è un altro modello “tutto-in-uno”.
Solitamente montati sotto a una finestra, vicino al pavimento, hanno una parte esterna che raffresca l’aria e una parte interna (corredata di pulsantiera di regolazione della temperatura, o meccanismo di inversione per scaldare la stanza anziché raffreddarla) all’interno che manda aria fresca e fa uscire aria calda.
Sono impianti a muro che, oltre al foro nella parete, necessitano di una presa elettrica e voilà, ti basta poco lavoro per goderti il fresco a casa tua, pertanto non è necessaria alcuna predisposizione particolare.
In ogni caso, come le altre unità autonome di cui abbiamo parlato prima, è possibile raffrescare (o riscaldare) con questi impianti solamente una stanza, e ciò può rivelarsi utile, per esempio, se a casa tua puoi aggiungere una stanza edificandola dal nulla e, per non spaccare i muri, non puoi allacciare altro che la corrente elettrica.
7. I refrigeratori evaporativi
Nonostante non siano uno dei sistemi più diffusi, un altro tra i modi in cui è possibile raffrescare casa tua è il refrigeratore evaporativo, che non usa un gas refrigerante a ricircolo come il condizionatore, ma aria e acqua in effetto combinato per abbassare la temperatura.
Il funzionamento di questi apparecchi (detti anche refrigeratore palude, o deserto, o climatizzatore/condizionatore ad acqua) è così semplice che si trovano tracce di un marchingegno del genere anche nella civiltà egizia.
Praticamente, quando l’aria passa attraverso l’acqua, si raffredda. Pertanto, con queste macchine si fa passare aria calda attraverso tamponi umidificati, l’aria si raffredda e casa tua anche!
Uno svantaggio degli evaporatori è quello di non poter funzionare bene se non in presenza di aria calda e secca, o non avverrebbe l’evaporazione; inoltre, gli evaporatori funzionano come umidificatori, perciò ne è sconsigliabile l’uso in luoghi dove l’umidità è già di per sé un problema.
Opzione di tipo molto ecologico, vista la bassa quantità di elettricità consumata e il fatto che l’evaporatore non funzioni a freon e non rilasci biossido di carbonio, se vivi in un ambiente dove il caldo è secco è senz’altro la scelta giusta per te, visto l’occhio di riguardo all’ambiente… e al portafoglio.
8. Riscaldamento o raffrescamento geotermico
Il raffrescamento geotermico è una nuova tecnologia che si sta affermando parecchio negli ultimi anni, poiché vista la consapevolezza ambientale che tutti stiamo raggiungendo si preferisce facilmente scegliere, se le tasche lo permettono, qualcosa che non abbia grosso impatto sul mondo che ci circonda.
Il geotermico funziona tramite un sistema di tubazioni in polietilene che fa passare acqua tra casa tua, una pompa di calore e la Terra stessa. In inverno, l’acqua si scalda assorbendo calore dal terreno, viene compressa e rende aria calda in casa tua
In estate, questo meccanismo si inverte, il calore passa alla pompa di calore che disperde l’eccesso nel sottosuolo, rendendo aria raffrescata in casa tua.
La Terra, sotto a 1,3 – 2 km di profondità, non viene toccata da variazioni termiche, e la sua temperatura si mantiene costante, sui 12-13 gradi tutto l’anno, al di là degli eventi atmosferici di superficie: il sistema geotermico sfrutta queste proprietà isolanti per raffrescare o riscaldare gli ambienti.
Spendiamo due parole sulle tecnologie dei condizionatori. La più vecchia, quindi anche più economica perché più semplice, è la cosiddetta on-off e sostanzialmente eroga molta potenza all’accensione, arrivando a raffreddare subito l’ambiente, portando l’impianto in fretta alla temperatura impostata sul termostato.
A temperatura raggiunta, il compressore si disattiva, mantenendo solo l’aria fresca in movimento, e si riattiva a piena potenza quando la temperatura sale di qualche grado. Ciò, per evitare troppa usura ed eccessivi consumi di corrente. Non è comunque un sistema amico delle bollette.
La tecnologia inverter, più recente, è invece molto modulata per effetto del fatto che l’albero del compressore ruota a velocità atta a generare soltanto la potenza di raffreddamento strettamente necessaria.
Diciamo che il condizionatore con inverter, sebbene un po’ più caro del vecchio on-off, offre un comfort maggiore, miglior gestione del fresco all’interno di casa tua, senza bruschi sbalzi, e siccome non va continuamente a spegnersi e accendersi ma resta in funzione è anche un amico migliore per il portafoglio.
Un piccolo equivoco che è molto comune consiste nel fatto che l’inverter viene spesso considerato l’ “invertitore di direzione”, da caldo a freddo, nei tipi di condizionatore che appunto possono cambiare funzione, da raffrescamento a riscaldamento.
Un altro equivoco frequente sui tipi di sistemi di raffrescamento che possono produrre anche calore è quello che li vede come i soli dotati di pompa di calore, che è invece presente in ogni tipo di climatizzatore, essendone parte integrante.
La doppia funzione di cui al giorno d’oggi è dotata la maggior parte dei sistemi di raffrescamento, cioè quella di riscaldare anche, è un valido motivo per scegliere uno di questi tipi, soprattutto per scaldare velocemente seconde case o stanze per gli ospiti che per diversi motivi non hanno un termosifone.
Visto quanta scelta? A seconda dei metri quadri che devi raffrescare nelle torride estati, del tuo budget e delle tue abitudini (per esempio, io non uso mai il clima, ma adoro la funzione deumidificatore!), potrai scegliere l’impianto che fa per te. Ricorda di non optare per forza per un condizionatore a basso costo, perché facilmente lo pagherai di più in consumi.
Domande frequenti
🏠 Qual è il mese migliore per comprare un condizionatore?
Il periodo migliore per acquistare un condizionatore è o a primavera o in autunno, ma un fornitore onesto dovrebbe avere prezzi comparabili in stagione e fuori stagione. Primavera e autunno sono considerate “fuori stagione” per i produttori di condizionatori, quindi ci dovrebbe essere più convenienza.